giovedì 23 aprile 2009

Lettera di una bambina del Quadraro a Bambin Gesù
Caro Gesù Bambino, mi piacerebbe che realizzassi un mio desiderio , quello di far volare gli alberi. E questo perché un albero grande e bello, dai rami lunghi e grandi e dalle foglie verdi, sempre piene ogni giorno di uccelli che ci abitano con i loro nidi l’altro giorno è caduto perché (così mi ha detto mio padre) le persone grandi preferiscono non averlo e al suo posto costruirci un parcheggio per metterci le macchine. Non è strano Gesù che le persone grandi preferiscono avere un parcheggio per le macchine al posto di un albero così bello e antico dove ci vivono tanti animali ? Non è strano Gesù che le persone grandi sono attaccate (come mi ha detto mia mamma) solo e soltanto ai soldi e non pensano che quando io sarò diventata grande come la mia mamma e potrò giocare con i miei figli quei soldi saranno scomparsi, passati di mano in mano, mentre invece l’albero sarà diventato ancora più antico e potrà continuare a darci la sua ombra , l’ossigeno (mamma mi ha detto che gli alberi ci danno l’ossigeno che serve a farci respirare) e i suoi fiori e le sue foglie verdi? Caro Gesù se tu potessi far volare gli alberi mi piacerebbe che spostassi la mia amica quercia (caduta domenica, spinta dal vento, dopo che delle persone grandi gli hanno danneggiato i suoi piedi e adesso è sdraiata e sofferente con tutti i suoi grandi rami tagliati) nel mio parco giochi dove vado sempre a giocare . Un parco bello colorato e pieno di miei amichetti che però contiene solo alberi piccoli e malati. Però, mi ha detto anche la mia mamma che gli alberi non si possono spostare e mi sa tanto che neanche volano. Caro Gesù se non puoi far volare gli alberi e non puoi realizzare questo mio desiderio, perchè non realizzi quello più semplice di mantenere l’albero lì dove stava, sotto le mie finestre ed entri nella testa delle persone grandi che pensano sempre ai soldi e gli fai capire che un albero grande e antico potrà essere un regalo che oggi fanno per i figli dei miei futuri figli e dei loro se ne hanno o ne avranno. Ogni tanto ci penso sai, mi piacerebbe un giorno diventare nonna e penso pure che sarà molto triste quando sarò diventata nonna dover raccontare ai miei nipotini che un albero grande e secolare (400 anni mi ha detto papà) è stato sacrificato per soldi e al suo posto ci hanno costruito un parcheggio. Ma so che tu puoi molto e puoi realizzare i desideri di noi bambini buoni e quindi penso che potrai presto esaudire il mio desiderio.
Ti mando un bacetto Alessia

P.S. Da quando l'albero è caduto non sento più gli uccellini cantare , quando rialzerai l'albero mi riporterai anche loro?

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